Il sito del social network LinkedIn, che ha le sue radici profonde in Russia e ha oltre 6 milioni di utenti attivi nella regione, è condannato a essere chiuso definitivamente dopo che un tribunale russo ha dichiarato la società colpevole di violare le leggi locali sull'archiviazione dei dati..
Il regolatore delle comunicazioni russo Roskomnadzor riferisce che LinkedIn non sarà disponibile nel paese entro 24 ore. In precedenza, le autorità russe hanno ricevuto un equo avvertimento a LinkedIn dopo che il servizio non era riuscito a trasferire i dati degli utenti locali sui server all'interno dei suoi confini. Tuttavia, non è stato previsto alcun termine effettivo per l'attuazione del divieto. Alcuni provider Internet hanno già tagliato l'accesso al sito, limitando l'accesso degli ISP al servizio e coloro che non lo hanno fatto sono soggetti a pesanti multe.
LinkedIn, che ha sede negli Stati Uniti, è il primo grande social network ad essere bloccato dalle autorità russe. I rappresentanti di LinkedIn hanno detto alla BBC che speravano di incontrare Roskomnadzor per discutere del blocco.
Il social network non è noto per l'attività politica, ma è stato preso di mira da una legge messa in atto dal presidente Vladimir Putin nel 2014, che apparentemente è entrata in vigore solo di recente. Il Cremlino ha affermato che la decisione era legale e che il presidente Vladimir Putin non aveva intenzione di interferire nel caso.
Un portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto ai giornalisti a Mosca che Roskomnadzor stava agendo rigorosamente in conformità con la legge russa, aggiungendo inoltre che non avevano intenzione di intervenire nella situazione..
Un portavoce di LinkedIn ha dichiarato: "L'azione di Roskomnadzor per bloccare LinkedIn nega l'accesso ai milioni di membri che abbiamo in Russia e alle aziende che utilizzano LinkedIn per far crescere le loro attività. Restiamo interessati a un incontro con Roskomnadzor per discutere la loro richiesta di localizzazione dei dati..
Il paese è criticato per avere uno stretto controllo sui social media e gli utenti dei social network russi temono che bloccare LinkedIn sia solo un primo passo e che Facebook e Twitter siano i prossimi a entrare nella line-up, credendo anche che il divieto riguardi maggiormente la censura. e controllo piuttosto che protezione dei dati.
Il fatto che LinkedIn sia ora bloccato è sicuramente un colpo distruttivo contro Microsoft. La società stava già lottando per mantenere una posizione stabile nella rete russa, soprattutto a causa del piano del presidente Vladimir Putin di trasferire il paese al software domestico.